Loreto (AN) – 5 aprile 2025
Nel corso di un evento tenutosi presso il Centro di Formazione Aviation English, il Presidente dell’ONFA Gen. Isp. Capo (a) Basilio DI MARTINO ha consegnato al Centro un acquarello raffigurante l’Istituto ONFA Francesco Baracca. Alla cerimonia hanno partecipato, in rappresentanza dell’ANCEAO, tre ex allieve del “Baracca”. Di seguito alcune parole scritte da loro al termine dell’evento.


Quando mi è stato chiesto di partecipare a questo evento a Villa Bonci ho letto la locandina….un Generale, un Vescovo, un Comandante, il Sindaco. Una messa, discorsi con scambio di oggetti … Mi sono detta.. .chissà che noia !
Mi sono convinta a partecipare pensando che sarei stata due giorni con le mie sorelle …. molte ore di amicizia e affetto … le tre ore di noia sarebbero volate e in cambio avrei calpestato quei pavimenti e quei viali che mi videro correre bambina. E invece sono qui a raccontarvi l’emozione e la gioia provata per essere stata attivamente partecipe di una mattinata perfetta: …. sin dalla messa tutto si è svolto in atmosfera familiare ed intima, toccando ripetutamente le corde dei nostri cuori. Nessun discorso prolisso con lunghissimi ringraziamenti, nessun grado faceva la differenza: niente ossequi. Solo il ricordo e la celebrazione di un’epoca che ha visto nascere l’istituto prima ancora dell’Arma Aeronautica e il ricordo della nascita di un nido per tanti bimbi rimasti orfani. Ho trattenuto a stento l’emozione nel leggere la Preghiera dell’orfano dell’aviatore.
Tutti i presenti, una volta compreso chi stavamo rappresentando, ci hanno cercate per ascoltare i ricordi del ‘nostro tempo che fu’. La nostra mattinata a Villa Bonci si è conclusa mangiando dolcetti e parlando amabilmente con il Generale De Martino. Sono qui che vi scrivo per dirvi che, ancora una volta, siamo orgogliose e felici di essere Onfine
Gheregheghezz!
Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato nel sito dell’AERONAUTICA MILITARE
Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato nel sito del Resto del Carlino
Nel lontano 1959, a metà settembre, insieme a mia madre che mi accompagnava, arrivammo a Loreto, una giornata prima dell’ingresso stabilito per iniziare la mia lunga vita all’Onfa. Mamma ed io visitammo la Basilica della Madonna di Loreto, nostra protettrice, in particolare mia che allora e ora ha sempre svolto il Suo sguardo benevolo nel servire, successivamente, come pilota militare dell’Aeronautica Militare Italiana del soccorso aereo, la mia attività professionale anche e soprattutto in un incidente di volo, causa avaria e rottura dei tamponi ammortizzatori del rotore con inevitabile impatto violento con il suolo. Equipaggio incolume ma elicottero AB 212 AWTI di Decimomannu semi distrutto . Dopo l’incidente, a mente fredda, capisci cosa hai rischiato la notte prima quando per ben otto volte, durante un addestramento al verricello per simulare il recupero di un naufrago, con l’aereo soccorritore appeso al gancio del verricello, con notevolissime vibrazioni in tutto l’elicottero, queste si smorzavano con l’impatto in mare. Durante l’incidente l’elicottero diventa non controllabile e dopo un completo rovesciamento, non voluto nonostante le azioni di entrambi i piloti, l’impatto con il terreno appena, per nostra fortuna,arato, fu tremendo. Perché faccio riferimento a questo incidente di volo e ad altre meno gravi emergenze di volo, entrando nella Basilica io e mia madre, da poco rimasta vedova con quattro figli, tre minorenni e una appena maggiorenne, fummo investiti da un senso di calorosa protezione. Non posso dimenticare l’incontro con un frate, di origine sarda, che ci fece da guida per l’intera basilica. Il giorno dopo andammo all’istituto Francesco Baracca, splendente su un colle lì vicino e dal quale si poteva osservare la meravigliosa Basilica della Madonna di Loreto, protettrice di tutto il personale aeronautico. Il percorso dall’ingresso fino alla costruzione imponente dell’istituto, attraverso un viale alberato, con a metà percorso villa Bonci, fu per me indimenticabile. A breve avrei iniziato un viaggio, durato 11 anni di collegio, uno a Loreto, per fare la terza elementare e gli altri 10 anni a Cadimare fino al diploma, lontano dalla mia famiglia ma accolto da un altra altrettanto benevole ed affettuosa. Dopo le normali e nuove raccomandazioni delle suore che mi accolsero, mi separai da Mamma con il cuore molto triste e con il viso di mia mamma che riuscì a trattenere le lacrime. Promisi a mamma di cercare di fare quanto meglio la scuola e di rispettare chi mi stava accogliendo. Non so se ho realmente rispettato la promessa, ma so di certo che non posso dimenticare tutte le persone che durante la mia vita Onfina mi sono state vicine.
❤️